Le priorità di CISL SCUOLA per l’inizio del 2023

Le priorità di CISL SCUOLA per l’inizio del 2023

LE PRIORITà DI CISL SCUOLA PER L’INIZIO DEL 2023

PUBBLICATO IL 20/01/2023, CATEGORIA: MONDO SCUOLA, AUTORE: CISL SCUOLA AREA METROPOLITANA BOLOGNESE

Rinnovo contrattuale, docente tutor, e stabilità organici: sono le tre priorità della Cisl Scuola per l’inizio del 2023.

Per quanto riguarda il rinnovo contrattuale, si ricorda che le trattative sono già ripartite: un incontro è stato già svolto, altri 3 sono in programma in questi giorni. I benefici della prima intesa firmata sono stati visibili nello scorso dicembre, quando il personale scolastico ha ricevuto gli arretrati. Argomento di trattativa dei prossimi incontri sarà tutta la parte normativa e una seconda parte di tipo economico.

In merito al tema del docente tutor, la Cisl Scuola ha richiesto al Ministro un incontro urgente per chiarire le perplessità su questa nuova figura.

Sarebbe auspicabile che ci fosse una partecipazione attiva con le forze sociali – ha dichiarato all’Ansa Ivana Barbacci, Segretaria Generale della CISL Scuola - per concertare queste nuove figure. Soprattutto perché sono figure che vanno contemplate dal contratto, serve una regolamentazione dei carichi di lavoro e dei compensi, serve un intervento organico e non a spot.”

Inoltre, è in questo periodo che studenti e studentesse sono alle prese con le iscrizioni per l’anno scolastico 2022-2023. A tal proposito, la Cisl Scuola è impegnata fortemente nel sottolineare, nonostante il calo demografico, la necessità di stabilità degli organici docenti e ATA.

“Stabilizzare gli organici è fondamentale – ha dichiarato Monica Barbolini, Segretaria Generale della CISL Scuola Emilia Romagna - per poter finalmente abolire le classi troppo numerose e gestire una scuola che è diventata molto complessa in modo più agevole e proficuo per gli studenti stessi.”

Della stessa idea Claudio Guido Longo, Segretario Generale di Cisl Scuola Area Metropolitana Bolognese che afferma: “ci vuole una stabilizzazione dei precari, investire più risorse nella scuola e pensare a classi meno numerose per una migliore didattica”

 

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