I sindacati Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Scuola, Snals
Confsal, Gilda Unams hanno proclamato sciopero nazionale della scuola per
l’intera giornata del 30 maggio. La decisione è stata assunta in seguito alla
mancata risposta del Governo alle richieste sindacali di modifica del DL3 36 su
formazione e reclutamento, pubblicato il 1°maggio in G.U.
Dopo due anni di pandemia, durante i quali la scuola
si è reiventata, e con una guerra in corso, momento nel quale la scuola si
conferma strumento di integrazione e solidale accoglienza, il sistema
scolastico torna ad essere terreno di tagli economici e scontri
politico-ideologici
Tra i punti essenziali sottolineati dai sindacati:
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La mancata richiesta di confronto con le
parti sociali. Infatti, a pochi giorni dopo il rinnovo delle RSU, che hanno
visto un milione di lavoratori dare fiducia alle Organizzazioni Sindacali, si
decide di procedere attraverso patti unilaterali, addirittura Decreto Legge.
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Il mancato rispetto del Patto per la
Scuola, firmato nel maggio 2021 a Palazzo Chigi.
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Invasione legislativa rispetto alle
materie contrattuali.
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Proposta di reclutamento assolutamente
inaccettabile, ulteriormente appesantito nei tempi e nei requisiti, che non
permette di risolvere il tema del precariato.
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Formazione obbligatoria esclusivamente per
pochi, legata al gradone stipendiale di passaggio allo scatto superiore (
ovvero il 40% di chi partecipa alla formazione).
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Erosione del fondo per la valorizzazione
professionale dei docenti. I fondi, messi faticosamente da parte con un accordo
risalente ai tempi del Ministro Fedeli, sono impiegati sia per la formazione
che per la retribuzione di coloro che sono rientrati il primo aprile con green
pass base (senza vaccinazioni) e collocati fuori dal contatto con i ragazzi, in
segreteria, in biblioteca o a casa a supporto di progetti.
FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS e
GILDA hanno convenuto di organizzare una forte mobilitazione per rimarcare
il dissenso contro il Decreto Legge 36, avviare le trattative sulla devoluzione di tutte le materie che incidono sul
rapporto di lavoro al rinnovo del contratto e riaprire il confronto sui
percorsi di valorizzazione professionale.
Il percorso di mobilitazione è iniziato il 3 maggio
con la proclamazione dello stato di agitazione sindacale con invio della
piattaforma rivendicativa. Il prossimo appuntamento sarà quello dei direttivi
unitari previsto per il 13 maggio.
“La rigidità del ministero rispetto alle questioni
sollevate non ha lasciato margini – dichiarano i segretari generali Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci, Pino Turi, Elvira Serafini, Rino Di Meglio – per
questo abbiamo deciso di avviare un percorso di forte protesta, con diverse
forme di mobilitazione, non escluso lo sciopero degli scrutini, e di
informazione capillare del personale della scuola”.
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